MP preoccupato per l'addestramento delle barche a vela per i diportisti
La deputata di Finistère Annaig Le Meur, membro della maggioranza, ha rivolto un'interrogazione scritta al Ministro della transizione ecologica e della solidarietà, responsabile della nautica da diporto. Intitolata "Formazione degli utenti di imbarcazioni da diporto", la domanda del rappresentante eletto riguardava l'importanza della mancanza di una formazione obbligatoria e di licenze per la navigazione a vela. L'inesperienza dei diportisti aumenterebbe "i rischi per le persone a bordo o vicino alle barche a vela" e monopolizzerebbe "molte risorse per i servizi di soccorso", dice il deputato, citando la cifra di 1830 persone salvate nel 2016 sulle barche a vela dall'SNSM. Chiede pertanto che i governi adottino misure volte a "stabilire un livello minimo di conoscenze che devono essere acquisite dagli utenti di imbarcazioni da diporto a vela
Il governo si è opposto alla patente nautica per la navigazione
Nella risposta che segue, il governo indica chiaramente che non ritiene necessario introdurre una patente nautica. L'apprensione per la vela, considerata più complessa della motonautica, incoraggia un approccio formativo volontario.
"Le disposizioni relative all'attuale patente di guida per imbarcazioni da diporto a motore sono state introdotte dal decreto n. 2007-1167 del 2 agosto 2007. Esse riflettono le decisioni del comitato interministeriale per il mare del 16 febbraio 2004 sulla semplificazione amministrativa della procedura di autorizzazione, la modernizzazione dei programmi e l'accreditamento degli istituti di formazione. Ogni anno vengono rilasciati circa 90.000 permessi dopo un esame pratico e teorico. L'esenzione delle imbarcazioni da diporto dalla patente di guida per imbarcazioni a vela, che ha ripreso i regolamenti precedenti, è dovuta a motivi specifici. Infatti, a differenza delle barche a motore, la capacità di governare una nave a vela richiede un lungo e tecnico apprendistato. Il neofita della vela deve, per la specificità della pratica, impegnarsi in un percorso formativo. Quest'ultimo è fornito da scuole di vela, di cui circa un migliaio. Il numero di "passaporti di navigazione" ha superato le 300.000 unità nel 2018. Lo scopo della patente nautica per imbarcazioni a motore, oltre alla conoscenza delle regole generali di navigazione, è soprattutto quello di avvertire l'armatore dei pericoli di cui potrebbe non essere a conoscenza a causa dell'apparente semplicità di manovra della sua imbarcazione, nonché della sua velocità e delle sue possibili conseguenze per gli altri utenti del corpo idrico. Il problema posto dal numero di richieste di assistenza da parte dei piloti di barche a vela e, più in generale, di tutti gli appassionati di sport acquatici non è sottovalutato, ma, nell'immediato futuro, le riflessioni del governo si concentrano più sulla modernizzazione dell'esame della patente nautica da diporto e della sua organizzazione, piuttosto che estenderla ad altri tipi di navigazione. La creazione nel 2018 di un osservatorio dell'accidentologia nautica da diporto (SNOSAN) fornirà dati e cifre più precise sul numero di interventi e sulle loro cause"