Il primo semirigido riciclabile e semirigido
Nel 2016 Arkema è stata coinvolta nella costruzione di un prototipo di Mini 6.50 il cui scafo e coperta sono stati realizzati interamente in resina termoplastica Elium® , mediante infusione di fibre di carbonio. Nel 2019, dopo un incontro al Salone Nautico di Parigi nel dicembre 2018, l'azienda bretone Ouest Composites - casa madre del cantiere semirigido Pro Marine - ha appena utilizzato la stessa resina per realizzare lo scafo infuso di uno dei suoi modelli professionali, il Manta 550. L'oggetto? Produrre il primo semirigido riciclabile.
Una buona opportunità per Arkema, che voleva produrre un semi-rigido dalla sua resina liquida termoplastica Elium. Questo prototipo sarà utilizzato anche come barca di assistenza per l'Arkema Multi50.
"Nell'industria nautica, la riciclabilità dei prodotti è un vero problema che riguarda sia i diportisti che i professionisti" spiega Jean-Denis Bargibant, socio amministratore di Ouest Composite.
Una resina che può essere riciclata
Elium, a differenza della resina poliestere, è quindi riciclabile in due modi diversi:
Riciclaggio meccanico Lo scafo viene separato dai galleggianti da tagliare, schiacciato prima di essere sciolto. Il composito termoplastico che emerge viene poi miscelato con un altro materiale vergine (ABS, PC, PVC, ecc.) per formare un nuovo materiale.
Riciclaggio chimico Riscaldando la parte composita, sarà possibile decomporla in forma gassosa. Questi gas saranno poi distillati per ottenere una base utilizzata per la produzione di di una nuova resina di Elium.
"Le proprietà meccaniche della resina sono identiche a quelle di una resina epossidica, cioè superiori al poliestere", spiega Ouest Composites. La resina Elium, è stata utilizzata per la stratificazione con il metodo dell'infusione o con il metodo del contatto (per le parti più piccole)
Un raggio d'azione al Venir?
Per i tre partner - Arkema, Bostik e Ouest Composites - i risultati sono positivi. "La resina elio è un processo che funziona bene nell'infusione." spiega Damien Harlé, Manager di Ouest Composites.
La realizzazione di questo prototipo di un semirigido termoplastico potrebbe dare spunti anche all'azienda francese, come spiega il manager che vorrebbe poter produrre tutti i suoi scafi in resina riciclabile entro cinque anni.
"Questo è uno dei nostri obiettivi come cantiere navale francese preoccupato per il benessere del pianeta. D'altra parte, quando vendiamo un'imbarcazione, siamo ora obbligati ad applicare una quota di riciclaggio di 45 ? per le imbarcazioni di lunghezza inferiore a 6 metri. E' quindi logico che in futuro vorremmo trovare una soluzione per ridurre i rifiuti" conclude Frédéric Bulleon, rappresentante commerciale del cantiere ProMarine.
Presentazione al JEC World 2019