Dai mezzi di comunicazione ai pezzi industriali
L'azienda israeliana Massivit è presente da diversi anni nel campo della fabbricazione additiva. Dopo aver iniziato in 2D, l'azienda, che impiega circa 100 persone in tutto il mondo, è coinvolta nello sviluppo della stampa 3D. "Abbiamo iniziato nella comunicazione visiva, soprattutto per gli eventi. Quando siamo stati in grado di produrre pezzi di grandi dimensioni, abbiamo iniziato a ricevere richieste dall'industria. Lavoriamo con diversi tipi di gel, il che ci permette di essere efficienti in termini di dimensioni e scadenze. Non c'è un supporto che faciliti la post-elaborazione" spiega Nadège Humbert, business developer di Massivit.
Usi adattati alla nautica
La stampa 3D ha una varietà di applicazioni nell'industria nautica. La fabbricazione di stampi è una delle più ovvie e più comuni fino ad oggi. "È molto adatto alle piccole e medie serie" sottolinea Nadège Humbert. La fabbricazione additiva permette anche la produzione di parti direttamente integrate a bordo delle barche, dopo un'ulteriore laminazione dall'esterno, soprattutto durante i refit. "Abbiamo un cliente in Croazia che usa la sua stampante per allungare le sue barche durante i lavori di modifica. Stampa la piattaforma di poppa e i baluardi. Ha iniziato con una piccola stampante, ma ora la sta rinnovando perché funziona così spesso", dice il manager di Massivit.
Nuove stampanti 3D e nuovi materiali utili per la nautica
Massivit continua a sviluppare la sua gamma di stampanti 3D lavorando sulle loro dimensioni, la loro efficienza e i materiali utilizzati. "Abbiamo appena installato per la prima volta in Europa il nostro modello più grande, l'M5000, alla Stratiforme di Lille. Può stampare parti alte 1,80 m, larghe 1,50 m e profonde 1,20 m. Per l'industria nautica, stiamo lavorando su due argomenti che possono essere di interesse per il settore. Una certificazione è in corso per un gel da stampa certificato per il fuoco e il fumo. La nostra prossima macchina, presentata alla fine del 2021, ci permetterà di produrre direttamente stampi epossidici con le stesse tecnologie" conclude Nadège Humbert.