Tasse internazionali: le industrie marittime del mondo ancora mobilitate

Le barche in alluminio stanno già soffrendo per i costi delle materie prime. I professionisti chiedono di togliere le tasse.

Le conseguenze della guerra commerciale iniziata dall'amministrazione Trump negli Stati Uniti non sono risolte. Le associazioni internazionali dell'industria marittima si uniscono ad altri settori per rilanciare la loro richiesta di eliminare le tasse, ad un mese dalla scadenza tra gli Stati Uniti e l'UE.

Un manifesto congiunto del settore nautico e di altri settori industriali

L'European Boating Industry (EBI), che raggruppa le principali associazioni europee del settore della nautica da diporto, e la sua controparte americana, la National Marine Manufacturers Association (NMMA), hanno firmato, insieme ad altri 74 rappresentanti del settore, un appello congiunto ai negoziatori degli Stati Uniti e dell'UE per porre fine alle barriere tariffarie introdotte sotto la presidenza Trump. Insieme all'industria degli alcolici e delle moto, le associazioni stanno esortando i politici a raggiungere un accordo per eliminare le tasse e le misure di ritorsione derivanti dalla disputa sulla produzione di acciaio e alluminio. Credono che questi siano un grande freno per le aziende che già lottano con il costo intrinseco delle materie prime e le difficoltà logistiche derivanti dalla pandemia di Covid-19. Impediscono il reclutamento e la crescita in buone condizioni.

Un orario vincolato

"Il tempo scorre", come dice l'EBI. In effetti, una scadenza era stata fissata per il 1° dicembre 2021. A un mese dall'inizio e a pochi giorni dalla riunione dei leader del G20, i rappresentanti del settore nautico chiedono una prova del progresso dei negoziati e della reale volontà dei leader di riuscire.

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