Germain Stoldick, direttore del porto di Arcachon, è stato eletto alla guida dell'Association des Ports de Plaisance de l'Atlantique, o APPA, il 27 gennaio 2023. Egli illustra quelli che potrebbero essere alcuni dei principali progetti della struttura, che federa i porti della costa francese sud-occidentale.
Come è arrivato a essere il presidente dell'APPA?
In occasione dell'assemblea generale dell'associazione, abbiamo eletto un nuovo consiglio direttivo. Bertrand Moquay, direttore del porto di La Rochelle, che è stato alla guida dell'associazione per 12 anni, aveva già comunicato in precedenza la sua intenzione di cedere il testimone. L'APPA è stata creata su iniziativa di Arcachon, La Rochelle e altri grandi porti. Prima di Bertrand Moquay, era già il porto di Arcachon a detenere la presidenza. Ho proposto la mia candidatura e alla fine sono stato eletto dal nuovo consiglio.
Per cosa sta l'APPA?
L'associazione rappresenta 53 porti, da Pornichet a Hendaye. Il numero di posti barca è di 23.000 e la capacità è di 29.000 imbarcazioni. Ciò tiene conto dei porti secchi e di altre alternative.
Qual è la sua missione come nuovo presidente?
Vorrei dare un nuovo impulso, con un nuovo delegato generale attualmente in fase di reclutamento. Una tabella di marcia per 3 anni sarà presentata entro 3 mesi al salone di Arcachon. Si baserà sulle 3 missioni principali dell'associazione, che sono :
- Informare i nostri membri e i gestori dei porti, ad esempio sulle modifiche normative.
- Sostenere i soci, ad esempio nella richiesta di sussidi o nell'insistere per la presentazione di domande. Questo ci permette di conoscerli meglio, di confrontare le esperienze e le procedure in atto per migliorare il servizio in tutti i porti.
- Rappresentare gli interessi dei porti atlantici presso la Federazione nazionale, gli enti pubblici a tutti i livelli e anche i partner privati, con accordi di partenariato per migliorare i servizi.
Quali potrebbero essere i primi passi concreti, senza svelare l'intera tabella di marcia?
È ovvio che ci saranno aspetti normativi, sugli usi, sull'ambiente. Per fare un esempio concreto. Nell'Atlantico ci sono solo due porti certificati come porti puliti, mentre la dinamica è molto forte in Bretagna o nell'UPACA. Non c'è motivo per cui non possiamo insistere su questi temi.
Lavoreremo anche per convincere gli ultimi 5-6 porti mancanti sulla costa ad aderire, per vedere come facilitare i collegamenti tra gestori e partner privati. Infine, una delle sfide è anche quella di migliorare il supporto ai porti, indipendentemente dalle loro dimensioni.